Gentilissimi,

 

con il presente vorremmo informarVi circa le modifiche e le novità  concernenti la fornitura dei servizi Airbnb in Repubblica Ceca, in particolare tenendo conto della prassi attuale a Praga.

 

La questione della fornitura di servizi Airbnb è molto discussa al giorno d’oggi, a causa della insufficienza di alloggi privati. Attualmente, l’opinione prevalente è che la fornitura di servizi Airbnb non rappresenti la locazione di un appartamento, bensì la fornitura di servizi di alloggio (analogamente agli hotel, ad esempio).

 

Quanto sopra esposto deriva dal fatto che l’idea di affitto di appartamenti a breve termine tramite Airbnb non corrisponde alla definizione di abitazione prevista dal Codice Civile della Repubblica Ceca. Pertanto, il Tribunale Municipale di Praga ha stabilito che l’idea di Airbnb corrisponde alla definizione di alloggio, motivo per cui deve essere fatta rientrare nella categoria dei servizi di alloggio.

 

Alla luce di questa decisione, i locali affittati tramite Airbnb devono essere classificati come struttura ricettiva (quindi non come unità ad uso abitativo) e, pertanto, l’affitto di tali locali sarà soggetto anche all’imposta sul redditoattività commerciale. Se il locale che fornisce alloggio tramite Airbnb (o un altro servizio simile) fosse classificato solo come “appartamento”, si incorre in una sanzione fino a 500.000 CZK, anche ripetutamente.

 

Una modifica alla destinazione d’uso dell’immobile richiede il consenso o il permesso dell’ufficio edile. Il consenso viene rilasciato dall’ufficio edile sulla base di una segnalazione dell’avente diritto (il soggetto al quale spetta il diritto di proprietà sull’immobile) o di un soggetto che ha dimostrato di avere diritto di modificare la destinazione d’uso della dell’immobile.

 

Con Airbnb si pone anche il problema dei frequenti disaccordi tra le associazioni dei condomini degli edifici in cui vengono forniti tali servizi di alloggio. La Corte Superiore e la Corte Suprema della Repubblica Ceca, tuttavia, hanno deciso che i condomini non possono vietare questa attività a scopo di lucro a scapito di un altro proprietario. I tribunali hanno sottolineato la possibilità per gli altri proprietari di richiedere la regolamentazione del rumore e dell’ordine alle autorità competenti, che valuteranno la situazione e, in caso di violazione delle norme giuridiche, hanno il diritto di imporre sanzioni.

Per ogni eventuale chiarimento o approfondimento non esitate a contattarci, siamo a completa disposizione.

Ringraziando per la Vostra cortese attenzione porgiamo cordiali saluti,

Team Spoladore & Bystřický, advokátní kancelář s.r.o.